Parliamo di giovani laureati appena inseriti nel mondo del lavoro, generalmente desiderosi di mettere a frutto quello che hanno studiato in un’ attività dinamica ed interessante, che dia loro la possibilità di apprendere nuove conoscenze, fare esperienza e sviluppare una professionalità.
Dall’ altra parte c’è un’azienda che vive quotidianamente il trauma e la necessità del cambiamento permanente e che ha una multiforme esigenza di professionalità in rapido progresso per preservare ad un tempo la continuità della propria identità e ricercare forme nuove di produttività e di attività.
Il giovane, con in mente il suo progetto professionale, tante idee confuse a desideri ed attese insieme a bisogni, si aspetta che gli venga detto cosa fare e come, attraverso quali esperienze potrà realizzare i suoi obiettivi e se sarà proprio quello il progetto finale da perseguire o se invece il mondo del lavoro non gli offrirà altre opportunità. Il suo progetto è ancora materia molto vaga ed incerta quando incontra l’ azienda e, anche se all’ apparenza può sembrare definitivo, esso non è che un risultato intermedio di un processo di maturazione che verosimilmente non si arresterà mai. Tutto quello che il giovane in potenza è si trasformerà in un’ identità professionale sempre meglio caratterizzata nel rapporto con il lavoro e l’ organizzazione. In questo rapporto l’ esigenza di crescere e cambiare in modo flessibile e reciprocamente costruttivo, imparando ad apprendere dall’ esperienza, determina una sostanziale interdipendenza progettuale e la necessità, per l’ individuo e l’ organizzazione, di lavorare insieme allo sviluppo della realtà che condividono.
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