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Valutazione del Potenziale: il contributo delle teorie di personalità - tam tam 45 - 2016

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E' piuttosto noto come la ripetizione di un messaggio generi nelle persone l'illusione di veridicità. La pubblicità di cui tutti i giorni siamo oggetto, sia essa veicolata sui media o su internet, basa proprio su tale consapevolezza le sue prassi. Più ascoltiamo o vediamo un messaggio più con il tempo siamo portati a credere che un prodotto sia davvero buono ed indispensabile per noi o un'opinione sia giusta e condivisibile, inducendoci a tralasciare di sottoporre quanto ascoltato o visto alla nostra capacità critica e cioè al vaglio delle prove a favore e contrarie. Se tutti lo dicono sarà pur vero! Tale meccanismo se ha una funzione adattiva di "economia mentale" e ci preserva dal dover riflettere e pensare a molte delle cose che ci circondano, comporta però anche delle conseguenze non proprio positive portandoci all'allineamento alle opinioni più diffuse ed alla generalizzazione. E' "l'effetto moda" di cui tutti, in diversa misura, siamo soggetti passivi che tocca il genere umano e che inevitabilmente lambisce anche le aziende e le credenze che in esse si sviluppano. Il mondo della Direzione del Personale non è ovviamente indenne da tale effetto essendo in qualche modo pervaso da orientamenti e mode di pensiero che finiscono con il divenire dominanti. Tra gli "tzunami" a cui abbiamo assistito, il filone delle "competenze" rischia di avere una posizione di primo piano essendo oggi difficile per chi si occupa di selezione, formazione o sviluppo prescindere da una "scontata" accettazione del termine e dalla "naturale" condivisione delle prassi che ad esso sono associate. Ecco quindi che nel gergo di chi lavora nell'ambito delle risorse umane si parli delle "competenze da rilevare o sviluppare", assumendo come la persona cui si riferiscono sia in qualche modo scomponibile in tali componenti al pari di un composto chimico scindibile in elementi e molecole, ognuna delle quali isolabili e sostituibili. 

Ma siamo davvero sicuri che il concetto di competenza sia indenne da svantaggi e ci aiuti? Partendo da una disamina del concetto di competenza in termini di vantaggi e svantaggi, è obiettivo di questo contributo portare il lettore a riflettere sul vantaggio di assumere una diversa prospettiva con il fine non già di indurlo ad abbandonare la visione dell'uomo per competenze ma di stimolarlo a riflettere sulla possibilità di integrare tale concettualizzazione con una teoria di personalità, almeno nell'analisi e nella valutazione del potenziale cui la nostra attenzione è in questo momento diretta. Tale prospettiva, soprattutto con riferimento all'ambito valutativo, crediamo possa costituire un'utile integrazione alla visione per competenze, permettendo di vedere l'uomo in maniera più olistica o di insieme. 

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