Che la pratica degli Assessment abbia ricevuto attenzione da parte della comunità scientifica e sia stata oggetto di regolamentazione è ormai cosa evidente. La diffusione delle Guidelines a partire dagli anni 70 ed il gran numero di studi di validazione che negli ultimi cinquant'anni sono stati condotti ne è una testimonianza, ponendo in luce un grande interesse degli studiosi per il miglioramento della metodologia e dei risultati. Ma quanto queste indicazioni hanno trovato effettivamente riscontro nelle organizzazioni? In altre parole in che misura e per cosa la comunità dei "practicioner" ha risposto alle raccomandazioni della comunità scientifica?
La ricerca di Krause e Thornton III condotta negli Usa ed in Europa nel 2009, sul modello di quella realizzata in precedenza da Spychalsky e colleghi nel '97, ha proprio come oggetto tale tema e costituisce ad oggi la più importante risposta al quesito. Integra questa ricerca per il territorio italiano l'indagine condotta con il medesimo metodo da Consiglio e colleghi dell'Università degli Studi di Roma nel 2015.
Il campione su cui la ricerca di Krause e Thornton III è stata condotta è costituito da 97 organizzazioni di cui 52 del Nord America (5 in Canada e 47 negli USA) e 45 del territorio europeo. Tra le nazioni coinvolte in Europa figurano la Francia (2), la Germania (18), l'Austria (3), l'Inghilterra (7), l'Olanda (1), la Svezia (2) e la Svizzera (12). Si aggiungono le 23 organizzazioni oggetto dell'indagine italiana (la ricerca di Consiglio) per un totale di 120 realtà. Sono stati oggetto della ricerca, condotta con un Questionario, le Caratteristiche degli AC in termini di finalità e durata, le Pratiche di Progettazione (tipo di analisi del lavoro, di dimensioni valutate), il Tipo di Prove utilizzate, la Formazione e le Pratiche di Valutazione utilizzate dagli Assessor, il Feed Back fornito ai partecipanti e le Procedure di verifica di Validità delle metodologie impiegate.
Loggati o registrati per leggere gratuitamente l'intero articolo
