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Progettare Assessment Validi: Ricerche e Tendenze - tam tam 27 - 2007

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Proseguendo nel nostro filone di approfondimento del tema degli Assessment Center, tratteremo in questo articolo il tema della progettazione, completando un precedente lavoro, già pubblicato su questa rivista, dedicato alla gestione d’aula (vedi tam tam n.25). Convinti dell’importanza di progettare degli Assessment validi, capaci cioè di porre davvero in rilevo la riuscita di una persona in un ruolo o in una famiglia professionale, abbiamo esaminato le ricerche effettuate sul tema negli ultimi quindici anni, verificando quali novità siano state prodotte rispetto a quelle già descritte nel ‘93 nel nostro volume “Assessment Center e Sviluppo Manageriale“.
Il presente lavoro è frutto di tale analisi e tratterà nel particolare il tema della progettazione con lo scopo di dare la possibilità a chi si trova ad ideare una sessione valutativa, di operare scelte scientificamente corrette e valide.

LE RICERCHE

Punto di partenza delle nostre riflessioni sono le ricerche sulla validità di costrutto degli Assessment iniziate da Sackett e Dreher nell’82 e confermate nell’87 da Bycio, Alvares ed Hahn, che evidenziano la difficoltà degli stessi Asssement di produrre una valutazione puntuale delle dimensioni altrimenti chiamate competenze. Come posto in luce dagli autori, infatti al termine delle loro ricerche, se era possibile nelle evidenze numeriche, riscontrare un’alta correlazione delle valutazioni all’interno dello stesso esercizio (within exercise), era altresì difficile trovare correlazione tra le valutazioni della medesima dimensione nei diversi esercizi (within dimension). Tali risultati, che lasciano pensare ad una debolezza degli Assessment nel produrre valutazioni di dimensioni al di là della performance nella prova, hanno ovviamente aperto il campo ad un ampio filone di ricerche che si è esteso per più di vent’anni e che ancora ai giorni nostri vede schierati coloro i quali ritengono le considerazioni sopra riportate veritiere e coloro i quali ritengono, al contrario, tali deduzioni poco valide sul piano scientifico. Si colloca in quest’ultimo filone, contrario al pensiero di Sacket e Dreher, un importante studio di Lievens e Conway del 2001, condotto con il metodo della meta analisi che, ponendo a confronto i risultati di 34 ricerche, evidenzia come la capacità dei valutatori di porre in luce dimensioni, oltre che performance nelle prove, sia ben rappresentata negli Assessment. Si collocano viceversa sul filone di critica degli Assessment, nella medesima direzione di Sackett e Dreher, le ricerche di Hoeft e Schuler del 2001 così come di Lance e colleghi del 2004, ponendo in luce gli errori compiuti dai colleghi Lievens e Conway nei calcoli di meta analisi. Secondo tali autori modificando il metodo di analisi dei punteggi, si ottengono gli stessi risultati posti in luce da Sackett e Dreher, confermando la difficoltà degli Assessment di produrre una valutazione delle dimensioni.

Al di là della diatriba, che lascia in effetti, irrisolta la questione, quali considerazioni è possibile trarre ?

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